Recensioni

  • Sraggi di fede, ostensorio in vetro, 2004pazio, colore e luce sono gli elementi con i quali si misura, quotidianamente, la scultrice e pittrice del vetro Jone Suardi.  Le sue composizioni policrome, nuvole di sogno, creano con la materia una condizione percettiva per dare stabilità e concretezza ai dati sensoriali ad un mondo poetico intriso di reminiscenze classiche, elementi naturali e sacri. Nulla più del vetro offre questa doppia anima mutevole, che coniuga l’imprevedibilità del divenire con la perennità della materia. Lo spazio è continuamente ripensato dalle sagome create con forme che filtrano, celano ed evidenziano le sorprese del colore. Protagonista, quest’ultimo, di una dialettica di pieni e vuoti, esaltati da una cromia, di volta in volta, distesa, liquida, grumosa, la quale ci obbliga a meditare su una realtà fatta di frammenti di esistenza che il vetro trattiene e lascia defluire.

Alessandra Possamai Vita

  • L’eleganza delle sue sculture è riverbero di un canone stilistico armonioso che tende ai confini della spiritualità e del bagliore aurorale.

Natale Zaccuri

  • bios, scultura in vetro e ferro, 1997Di Jone Suardi si può parlare come di un’artista completa, che unisce genialità e la creatività arti- stica nell’abilità dell’artigiano, che si cimenta con le infinite possibilità offerte dai più svariati materiali (dal legno alla ceramica, al marmo, al bronzo fuso). Tra tutti, però, il prediletto da Jone Suardi è il vetro, che permette virtuosismi maggiori, trasparenze e riflessi più congeniali al suo desiderio di infinito e al piacere di forme sinuose ed evanescenti. E’ veramente una scultura poetica quella di Jone Suardi, che ci porta entro “nuvole di sogno”, nella sfera dell’imponderabile, con un linguaggio di grande attualità, ma che al contempo si ricollega all’antica e gloriosa tradizione dell’arte vetraria, il cui fascino rimane inalterato nei secoli.

Giulano Pisani

  •  Vi è una armoniosa bellezza nelle opere di Jone Suardi, molteplici peculiarità quali la trasparenza, la luminosità, la delicata cromia, la leggerezza insieme a quell’antico fascino che, da secoli, il vetro esercita sull’uomo ”traghettandolo” in uno spazio onirico, di sogno e di poesia. La poliedrica artista Jone Suardi, già nota al pubblico per le sue opere di grafica e di scultura, dotata di un’originale estro creativo, dà vita a forme intensamente espressive, cariche di suggestioni, pregevoli dal lato estetico. Creazioni sinuose, eteree che si inscrivono più nella sfera superiore che a quella terrena per quel senso di infinito che trasmettono pur traendo ispirazione da motivi esistenziali. Vi è inoltre sottesa una valenza simbolica che si riflette nelle figure umane e nei soggetti plasmati da una fervida fantasia, come Sirene, Apocalisse, Preghiera, Soffio ed altri assai pregevoli. L’artista ci riconduce nel mondo dell’immaginario: un angolo di sogno, un positivo antidoto per il momento storico che ci sovrasta.

Anna Artman

  • bagnanti, scultura in vetro, 2003Le forme femminili si intrecciano nella trasparenza e nella labilità del vetro: ed è uno sviluppo fantastico, appena screziato da un colore dorato. Ormai Jone Suardi è una maestra nella resa delle sue silhouettes lanciate nello spazio. E’ un modo tutto suo, assai apprezzabile, di rendere il senso acqueo e rugiadoso del vetro, trasferendolo in una materializzazione suggestiva.

Paolo Rizzi

  • Le sue opere hanno l’animus della materia trattata con quell’appropriarsi della luce per poi sviluppare nelle masse composite che ci danno un senso di ascendenza spirituale o, come nelle figure di nudi femminili, quel significato arcano di meditazione contemplativa.

Giorgio Pilla

  • lo spirito santo, scultura in vetro, 2004I tratti dell’arte di Jone Suardi sono sempre caratterizzati da una originale compresenza tra l’intuitiva ispirazione e l’utilizzo di tecniche conosciute, sperimentate ma sempre differenti ed in evoluzione. La persona, la natura, il legame affettivo, sono i temi portanti che la Suardi tratta con continua partecipazione nelle sue opere, in cui tuttavia spicca toccante il tema religioso. Esse rappresentano in una sorta di simbologia, tutta l’Umanità tesa a comprendere il messaggio del Verbo. Così l’autrice, attenta osservatrice del paesaggio, desidera oltrepassare le tematiche della descrizione, per farci partecipi del suo mondo interiore, proteso all’analisi delle situazioni e dei sentimenti.

Rosetta Menarello

  • Con un gioco di riflessi, di bagliori, di luci, di colori, l’artista Jone Suardi narra la vita, esplorando l’essere umano nella sua interiorità. Scrive Paolo Ghedina che dalle creazioni della Suardi ”emerge con prepotenza la figura umana, una figura che sente su di sè la fatica di vivere, ma è sostenuta dalla speranza, inviando un messaggio positivo”. L’excursus artistico va dal figurativo all’astratto di una impetuosa artista veneta, impegnata in un incessante speri- mentalismo, basato su una solida formazione tecnica.

Maria Pia Codato

  • battesimo di gesù, incisione su marmo, 2010Nel panorama artistico italiano Jone Suardi si distingue nell’arte scultorea per l’ autentica originalità che esprime. Curiosa osservatrice dei vari movimenti contemporanei, pur non dimenticando mai quelli storici, sperimentatrice instancabile delle varie tecniche, nella sua ultima fase plastica, trova una simbiosi con il vetro.

Giancarlo Tramontin

  • I primi approcci alle discipline plastiche dell’espressione artistica di Jone Suardi riguardano il mondo della fisionomica, che la scultrice indaga con i rigori costruttivi del linguaggio f igurale, evocando tematiche idonee alle def inizioni metodologiche delle ricerche più recenti. Si occupa contemporaneamente del rapporto che intercorre tra ”spazio e suono”, argomentando le voci di un plasticismo dinamico e polimaterico. Compie viaggi all’estero, studia musica e decorazione dei costumi. Nei cicli che propone si profila l’intento di interloquire gli elementi in un dialogo intimo e alchemico in cui le radici si trascendono attraverso ideali di libertà di un tessuto informale dei simboli che ”può” comunicare i suoni di aure mistiche.

Nicola Di Virgilio

  • studio di nudo, acquarello, 2009Jone Suardi è un’amica che vive un singolare destino, quello di stupirci per la capacità di esplorare l’estremo confine della realtà, arrivando al punto senza dimensione ove la forma è sostanza. Un singolare destino è insito nel suo nome, che rimanda al mito greco. Il mito racconta che all’origine delle cose sta una metamorfosi primigenia per cui il divino abita la natura, è la natura la sua ultima spiegazione. A millenni di distanza il mito si ripete: nomina sunt consequentia rerum.

    Giovanni Ponchio

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